RIVESTIMENTO CERAMICO VS HPL

Nell'ambito della progettazione delle facciate ventilate, e della scelta dei materiali per le finiture interne, due opzioni emergono per la loro praticità, estetica e durabilità: i rivestimenti ceramici e quelli in laminato ad alta pressione (HPL). Entrambi i materiali offrono soluzioni innovative e versatili per pavimenti, pareti e superfici di lavoro, ma presentano caratteristiche distinte che li rendono adatti a specifiche applicazioni e ambienti. Mentre il rivestimento ceramico è celebrato per la sua resistenza, bellezza naturale e varietà di design, l'HPL si distingue per la sua eccezionale durabilità, facilità di manutenzione e resistenza all'usura. Di seguito vogliamo  esplorare in dettaglio le differenze tra questi due materiali, analizzandoli in vari contesti di utilizzo, per fornire ai nostri lettori le informazioni necessarie a fare una scelta informata in base alle proprie esigenze specifiche. Dall'analisi tecnica alla considerazione di fattori estetici e funzionali, scopriamo insieme quale soluzione possa meglio adattarsi al tuo prossimo progetto di design.
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Rivestimento ceramico (o gres porcellanato)

Sottostruttura complessa, soprattutto sui grandi formati le sottostrutture prevedono incollaggi o fresature che non sono di facile esecuzione
Il peso molto elevato (il doppio dell’HPL), e le caratteristiche meccaniche delle lastre (che sono molto rigide) complica notevolmente tutte le fasi di movimentazione
Qualora per finire un rivestimento di facciata manchino pochi pannelli, la quantità minima di materiale da ordinare è comunque elevata 
I formati sono numerosi ma in ogni caso più piccoli dei formati massimi del HPL
Le lavorazioni di taglio o le piccole modifiche in cantiere producono molta polvere e non sono semplici
Stefanie Andolfato

HPL

Posa in opera più semplice, ad esempio il sistema di posa più economico del HPL è quella con rivetto a vista che è decisamente più versatile di quella con i ganci a vista della ceramica (che impone formati ridotti…)
Disponibilità di spessori tutti utilizzabili, dal 6 ai 12 mm con disponibilità di partire da 2mm per la realizzazione di pannelli sandwich 
Lavorazione più semplice in quanto le metodologie di posa in opera prevedono sottostrutture molto più semplici
Materiale meccanicamente molto resistente, ma al contempo flessibile e non fragile 
Leggero
Movimentazione semplice in quanto leggero e flessibile
Finiture pressoché infinita, senza quantità minima
Possibilità di fornire anche 1 pannello
Formati molto grandi che possono essere utilizzati sia interi, sia divisi in sottomultipli

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Pro che accomunano i due prodotti

Facilità di pulizia dopo graffiti
Elevata resistenza agli sbalzi termici
Assorbimento d’acqua minimo
Incombustibilità ad esempio Fundermax dispone di M.look, un HPL prodotto in Classe A2
Elevata resistenza al gelo. Ad esempio l´HPL Fundermax e´ testato da -80° a +180° C
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